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Ufficio

Materiali e impianti
L’intervento è stato condotto applicando principi di bioarchitettura, in particolare per quanto riguarda la selezione dei materiali naturali, il loro assemblaggio a secco e il sistema di riscaldamento/raffrescamento a pavimento su sabbia alimentato da una pompa di calore aria/acqua.
I nuovi tramezzi (da 80 e 100 mm) sono realizzati con una struttura in profili metallici, con interposto un materassino di lana di roccia a bassa densità, chiusa sulle due facce da una lastra in gessofibra da 12,5 mm.
Il nuovo massetto è costituito da uno strato livellante e coprente le tubazioni elettriche e idricosanitarie in perlite espansa, da pannelli in fibra di legno ad alta densità, a cui sono stati fissate le applique dei tubicini dell’impianto radiante, ricoperto da uno strato di sabbia asciutta di fiume a granulometria mista, a sua volta coperto da un sottofondo in lastre preaccoppiate in gessofibra per la posa della finitura in linoleum a teli.
Una pompa di calore elettrica aria/acqua alimenta il sistema radiante a pavimento. Un deumidificatore entra in funzione nella stagione estiva.
Un piccolo scaldacqua soddisfa la modesta domanda di acqua calda sanitaria per il cucinino e i bagni. L’illuminazione artificiale generale è costituita da lampade fluorescenti incassate e nascoste da velette per una illuminazione diffusa di tipo indiretto. Altre lampade, puntuali, di tipo indiretto punteggiano discretamente gli ambienti comuni.
Caratteristica di questo intervento è che la rete impiantistica e i relativi terminali sono completamente invisibili e integrati negli elementi di valenza spaziale/architettonica: il controsoffitto del corridoio è un elemento tridimensionale che, integrandosi ai pilastri esistenti, accoglie sia l’impianto di deumidificazione e i suoi tubi sia gli incassi per le lampade, lato ingresso e lato postazioni di lavoro. Rimangono a vista solo le bocchette dell’impianto di deumidificazione. In questo modo il protagonista rimane lo spazio con le sue superfici e i suoi piani continui sui quali l’occhio può scivolare senza ostacoli.

Progetto

Intervento di manutenzione straordinaria del secondo piano in un immobile esistente. Destinazione d’uso: ufficio. Per 20/25 persone.

La nuova attività lavorativa ha richiesto la suddivisione e la modellazione del grande spazio aperto originario in stanze/ufficio, postazioni di lavoro, ambiente laboratorio e ristoro per le pause caffé e il pranzo con cucinino attrezzato, ambienti complementari l’attività principale e accessori di servizio (saletta audio, sala server, bagni).
Nello spessore di alcune partizioni si sono ricavati a incasso e integrati, una libreria a giorno, un appendiabiti a muro, vani tecnici per gli impianti.

Obiettivo centrale del progetto è stato quello di ottenere un insieme visivo unitario, con una precisa gerarchia di ambienti, disegnati da poche, essenziali e determinanti scelte spaziali, materiche e cromatiche, che fossero caratterizzanti e che integrassero gli elementi strutturali preesistenti (pilastri, setti murari).
Altro obiettivo era quello di invogliare e favorire il movimento delle persone da una zona all’altra dell’ufficio, nella convinzione che stimolare lo spostamento nello spazio sia uno degli elementi strutturanti e imprescindibili di ogni buon progetto di architettura.
Per questa ragione si è ritenuto indispensabile creare variazioni, contrazioni dimensionali e prospettiche in altezza (controsoffitto del corridoio) e in profondità (ingresso e laboratorio/cucinino) nei punti di passaggio e percezione nevralgici.

Stato di fatto
Grande ambiente aperto, su un unico livello, costituito da due parti, con gli affacci principali su strada, orientati a est e a sud.
Ingresso da un ballatoio affacciato sul cortile interno. Intradosso del solaio del piano superiore privo dell’intonaco. Cattive condizioni diffuse dell’intonaco delle pareti interne a causa di infiltrazioni d’acqua meteorica. Necessità di rifare integralmente gli impianti elettrico, termico e idraulico.
Ambiente caratterizzato dalla presenza di pilastri e di setti murari, da ampie finestre verticali ben orientate rispetto al sole, da un’altezza interna tale da permettere la creazione di un massetto radiante senza compromettere la altezza minima richiesta per legge.

Finiture e colori
I materiali di rivestimento, le finiture e le tinteggiature rappresentano un rafforzamento della concezione spaziale unitaria sottesa al progetto.
In questo intervento si sono programmaticamente adottati pochi elementi materici e cromatici per esaltare la fluidità e la luminosità dello spazio. Un solo colore scuro per il piano del pavimento, uno zoccolino battiscopa di legno dalla tinta calda, a contrasto del colore scuro del pavimento, che corre per tutti gli ambienti senza soluzione di continuità, una prevalente tinteggiatura bianca delle superfici verticali e orizzontali, ad eccezione di alcune zone specifiche, trattate con colori luminosi e pieni a sottolineare la peculiarità di uno spazio (l’ingresso) o la conclusione di quelli aperti più grandi (le pareti di fondo dell’ala est e sud). Le porte di legno, semplici e lisce, della stessa tinta dello zoccolino, contrappuntano le superfici bianche.

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